Siamo al termine della Settimana Europea della Mobilità (SEM), il cui scopo è far riflettere amministrazioni e cittadini sul tipo di mobilità, e quindi di città, che si vorrebbe per il futuro.
E Como?
La nostra città sembra non volere nulla, sia da parte dell'amministrazione che dei cittadini. Ma non si può certo dire che non ci sia malcontento sulla tematica.
Il sistema viabilistico è infatti in una situazione di perenne crisi. Traffico, mezzi di soccorso che restano imbottigliati e mezzi pubblici impossibilitati a rispettare gli orari a causa delle auto, davvero troppe.
Gli investimenti sul trasporto pubblico e sulle relative infrastrutture inesistenti.
Progetti concreti di efficientamento del traporto pubblico e della micromobilità non pervenuti. E tutto rimane così, immobile e nel caos.
Como incentiva in qualunque modo ad utilizzare l'auto privata, la stessa che poi blocca tutta la città. Per poi dire che lei poverina (l'automobile) è ostaggio del passaggio a livello per 15 minuti.
Ma chiunque vive a Como sa bene che 15 minuti sono nulla quando devi attraversare, in certi orari, Camerlata o la Napoleona, Via Bellinzona o Viale Lecco, e la lista sarebbe lunga.
A dirla tutta sono i comaschi ad essere ostaggio dell'automobile perché diciamolo: E' L'AUTO IL PROBLEMA.
Sono troppe. Bloccano anche i virtuosi che vorrebbero usare i mezzi pubblici o chi vorrebbe muoversi in bicicletta in sicurezza.
Quindi a conclusione di questa SEM siamo esattamente come prima, nel nulla.
Non dobbiamo però perderci d'animo. Fiab Como continua il suo lavoro coi cittadini e le amministrazioni per cambiare e migliorare la Nostra città. Non è facile ma non ci arrendiamo.
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