11 maggio 2021

Como non è l'Olanda


L'Italia non è l'Olanda. Como non è Amsterdam. Noi non abbiamo le infrastrutture ciclabili.

Ci manca la mentalità.


Queste sono solo alcune delle osservazioni di chi sente per la prima volta parlare di ciclabilità oppure è semplicemente scettico che un'altra mobilità sia possibile. Proprio qui, nel paese della Fiat e di una motorizzazione di massa che procede da ormai sessanta anni (anche se ora visibilmente in crisi) sembra non esserci una visione alternativa.


 

Eppure l'Olanda non è sempre stata così come la vediamo ai giorni nostri. Era... molto simile a noi!


Asfalto e cemento, larghe corsie per automobili sempre trafficate e che lasciavano pochissimo spazio (e respiro) alle persone.






Accadde però, che in quelle poche strade non occluse dal traffico, le auto correvano, e spesso investivano i pedoni.


STOP KINDERMOORD


Che in Olandese significa “Fermate l'assassinio dei bambini”.

E' il 22 Marzo 1973, una parte della popolazione si mobilitò attivamente in una serie di proteste per chiedere più sicurezza stradale per tutti e meno auto. 

Si svilupparono così politiche rivolte a calmierare la velocità delle automobili ed a incentivare l'uso della bicicletta, nacquero le prime zone 30.

Così Amsterdam cominciò a cambiare, e come lei anche altre città e anno dopo anno, decennio dopo decennio troviamo un ambiente urbano estremamente vivibile e rispettoso del territorio.




Noi ora ci troviamo proprio nel 1973 olandese, l'anno zero per uno sviluppo della mobilità leggera.

Ma un grande vantaggio l'abbiamo. Noi non dobbiamo inventare nulla di nuovo, tutto è già stato fatto e verificato.

Dobbiamo solo limitarci a COPIARE il modello Olandese della mobilità.


[VIDEO] - Come gli olandesi hanno avuto le ciclabili