Como è trafficata. Oramai è un fatto assodato sia per il turista che per il locale. Ma la cosa peggiore è che sia anche un fatto accettato.
Sappiamo bene che questo rende invivibile la città, non tanto per l'utente occasionale, quanto per chi ci vive 365 giorni l'anno, che ha bisogno di spostarsi per necessità o per piacere. Si perché non esiste solo il tragitto casa-lavoro.
Sappiamo che la colpa è di una città presa d'assalto da stranieri e italiani, nella quale il mezzo di trasporto prediletto è l'auto privata. Di una città nella quale l'infrastruttura di trasporto pubblico è inadeguata e non c'è reale investimento.
Individuato il problema va tolto, o ridotto:
I turisti stranieri o italiani che siano devono arrivare con mezzi pubblici, intermodalità e micro-mobilità.
Il cittadino locale deve limitare l'uso dell'auto in città.
Primo passo, l'auto deve essere disincentivata attraverso limitazioni, ovvero pedonalizzazioni, sottrazione di parcheggi pubblici a bordo strada e aumento delle tariffe, avendo cura di mantenere in egual numero gli stalli per residenti. Con meno auto il trasporto pubblico già presente sarà puntuale.
Secondo passo con meno auto che arrivano in città è possibile aumentare le corsie riservate al trasporto pubblico e di conseguenza dare "onda verde" allo stesso per velocizzarlo e ridurre ancor più eventuali ritardi.
Non da ultimo la questione sicurezza stradale. E' recente la notizia di Bologna città 30 che, sull'esempio ormai appreso da numerose città europee ridurrà i limiti generali cittadini per una città più a misura d'uomo, più sicura e meno trafficata. Un esempio da imitare.