09 maggio 2024

Bimbinbici 2024 - Sabato 11/05/2024 alle 9.30 a San Fermo della Battaglia

 






Sabato 11 maggio 2024 alle ore 9,30 in Via Peneporto a San Fermo della Battaglia ci sarà la manifestazione “BIMBINBICI 2024” una manifestazione nazionale di FIAB, con il patrocinio di ANCI, UNICEF, Ministero dell’Ambiente, che vuole promuovere la mobilità attiva e diffondere l’uso della bicicletta tra giovani e giovanissimi


01 aprile 2024

Il TRAM che avevamo (e Rivogliamo)

Sei imbottigliato nel traffico, all'interno della tua automobile. E' tutto fermo. Che sia Via Napoleona, Bellinzona, Ambrosoli o Viale Innocenzo poco importa. Sei bloccato. Ti guardi intorno e, tra le facce scocciate e furiose degli altri automobilisti vedi la rassegnazione di chi, a bordo dell'autobus sa che non arriverà mai in orario. 

Eppure c'era un tempo in cui un'alternativa esisteva, pratica ed efficiente. Che ad avercela ora vivremmo e ci sposteremmo decisamente meglio e più velocemente. Ecco la rete tranviaria comasca!

Piazza Cavour, interscambio Tram

UNA RETE DIFFUSA

La rete tranviaria comasca era attiva dal 1906 al 1952, poi soppiantata da Filobus elettrici e poi da Autobus a gasolio. Si divideva in rete urbana con interscambio in Piazza Cavour e rete extraurbana.

In rosso la rete urbana, in blu la rete extraurbana

La rete urbana collegava la città murata con Camerlata, San Martino e Ponte Chiasso (e quindi la Svizzera) mentre la rete extraurbana si componeva delle linee:

- Como-Cernobbio-Maslianico

Il tram sulla linea Como-Cernobbio

- Como-Appiano Gentile-Mozzate

Il tram ad Appiano Gentile in Piazza Vittorio Veneto

- Como-Cantù-Asnago

Il tram a Cantù in Piazza Garibaldi

-Como-Erba-Lecco

Il tram a Erba in Via Vittorio Emanuele

Il tram non era certo imbottigliato dalle auto, ovvio, quasi non esistevano. Ma ad avercelo ora godrebbe della priorità, di corsie riservate e onda verde. Avremmo una capacità maggiore e nessuno studente sarebbe lasciato a piedi. Non bisognerebbe sgomitare per salire e anche il turista godrebbe di un trasporto efficiente e moderno. Gli autosilo, come quello della Val Mulini avrebbero un collegamento rapido col centro città e lo stesso varrebbe per la stazione di San Giovanni, anche per il trasporto dei tifosi fino allo stadio.

Città come Lugano, Bologna, Brescia, Padova stanno progettando e realizzando la reintroduzione di tramvie cittadine come l'avevano in passato. 
Il Tram, unico sistema di trasporto rapido, efficiente e frequente per migliorare la mobilità di una città e liberarla dalla morsa del traffico.

Rendering del futuro tram a Brescia, i lavori saranno ultimati nel 2029

Rendering del futuro tram a Bologna. Il progetto prevede anche di detombare il canale






25 marzo 2024

A Villaguardia una nuova pista ciclabile

A Villaguardia (CO) è in previsione la realizzazione di una nuova ciclabile lungo Via Varesina.

L'infrastruttura sarà un'opera compensativa degli oneri di costruzione del nuovo supermercato che sorgerà nel prato facente angolo tra Via Varesina e Via Belvedere.

L'infrastruttura come comunicatoci dal Vicesindaco Paolo Veronelli si comporrà di due parti:

- Sul lato destro, verso il nuovo supermercato e i capannoni già presenti verrà realizzato un marciapiede rialzato dal piano viario dedicato ai soli pedoni;

- Sul lato sinistro, verso il grande prato verrà realizzata una pista ciclabile pavimentata complanare al piano viario e separata dalla stessa da una banchina inerbita avente larghezza di un metro.


Per quanto riguarda la lunghezza dell'infrastruttura non abbiamo informazioni, tuttavia possiamo ipotizzare almeno un collegamento verso l'area commerciale più vicina ovvero quella del "Centervill".



18 marzo 2024

Lungolago, manca un tassello fondamentale

Il lungolago è ormai ultimato e prossimo all'inaugurazione. Così finalmente dopo tre lustri la passeggiata tra Sant'Agostino e Piazza Cavour torna libera dai cantieri.

Como, il nuovo lungolago

Il nuovo lungolago ha larghezze variabili che vanno da otto a circa venticinque (25!) metri che dovrebbero garantire il passaggio agevole del grande flusso di turismo che regolarmente visita la nostra città. Niente più disagi quindi?

Non proprio. 

Il problema si chiama Lungo Lario Trento, uno "stradone" rettilineo a tre corsie, dove le automobili sfrecciano incuranti del limite di 50 chilometri orari e dei numerosi attraversamenti pedonali presenti. Una specie di autostrada che divide il lungolago dal centro storico, che taglia a metà due zone pedonali altamente frequentate. Basti pensare alle migliaia di persone che quotidianamente attraverseranno la strada mettendosi in condizione di pericolo o utilizzando l'unico attraversamento semaforizzato presente, ovvero quello di fronte Piazza Cavour, nel tentativo di rallentare la corsa delle autovetture. Occorre reinterpretare il lungolago non come arteria di grande flusso ma bensì come strada secondaria panoramica dedicata, in primis, alle persone.

Lo "Stradone", un'autostrada che taglia a metà due grandi zone pedonali altamente frequentate

Cosa Fare? C'è l'imbarazzo della scelta.

Una delle prime azioni che chi sentiamo di suggerire è di rialzare tutti gli attraversamenti pedonali trasformandoli in marciapiedi ortogonali. Più sicurezza per i pedoni e rallentamento delle automobili in una mossa sola.

Esempio di marciapiede ortogonale o attraversamento pedonale rialzato

Una soluzione ancora migliore è pavimentare la sede stradale in modo da far sentire l'automobilista ospite di una zona di pregio e calmierare così la velocità delle automobili. Questa è una soluzione già vista in molte località turistiche come ad esempio sul lungolago Cesare Battisti a Desenzano del Garda o su Lungolario Isonzo a Lecco.

Strada in pavé sul Lungolago Cesare Battisti a Desenzano del Garda

Strada pavimentata su Lungolario Isonzo a Lecco

Un'altra alternativa è ridurre fortemente il flusso di autoveicoli privati istituendo una Ztl permanente o temporanea come accade ogni estate a Lugano lungo Riva Vincenzo Vela e Riva Giacondo Albertolli. Azione, quest'ultima che necessita di importanti modifiche viabilistiche.

Lugano, lungolago viene pedonalizzato in estate

Ovviamente nulla vieta di creare un mix. L'importante è fornire maggiore sicurezza e rendere giustizia a un'area di altissimo pregio che non deve essere ridotta a rumoroso "stradone" vista lago.


11 marzo 2024

Parcheggio Stazione Camerlata, quali soluzioni?

Prendiamo spunto da un recente articolo di "Espanzione TV" sul già noto problema degli stalli auto già pieni di prima mattina a causa di un utilizzo improprio del parcheggio.

LA SITUAZIONE

Il parcheggio della stazione conta 290 posti auto, non molti a dire la verità per una stazione di interscambio ma il problema vero è che molti di questi vengono utilizzati come parcheggi privati gratuiti da gente della zona che non usufruisce del treno. 

Ne avevamo parlato anche noi (QUI) a fine 2022 constatando una situazione di sosta vietata generalizzata.

Ed ecco il problema: i pendolari che scelgono di utilizzare il treno rischiano di non trovare posto o ricevere una multa. Non un gran incentivo al trasporto pubblico!

LE SOLUZIONI IPOTIZZATE

Come affermato anche su ETV si ipotizza l'introduzione di una tariffa a pagamento (1€ al giorno) o di un varco con accesso tramite biglietto o abbonamento per arginare questo problema.

Ovviamente creare un varco, cioè una sbarra, è la scelta più dispendiosa economicamente ma non andrebbe a toccare le tasche dei pendolari, cosa che farebbe una tariffa giornaliera, pur bassa che sia.

ALTERNATIVE

290 auto, poche? Sappiate che nella vicinissima Svizzera i parcheggi di interscambio di stazioni importanti al pendolarismo come Chiasso e Mendrisio contano rispettivamente 186 e 157 stalli a 14 Frs al giorno, 70 al mese o 700 l'anno.

Ma come si fa? Un esempio significativo lo fornisce proprio Mendrisio che ha eliminato posti auto per realizzare le nuove fermate autobus, nuove banchine e 230 posti coperti (110 bici e 120 moto).

Mendrisio, il parcheggio divenuto stazione bus

Stesso spazio di prima, servizio migliorato e più stalli. Si perché le due ruote occupano meno spazio quindi vanno incentivate.

Il nuovo parcheggio per moto e bici. 230 veicoli al posto di 40 auto scarse.

Perché diciamo questo? 
Rendiamoci conto che viviamo ancora in una società e in una politica auto-centrica, ovvero che non riesce a immaginare un mezzo di trasporto diverso dall'automobile
Questo fa si che si pensi che l'automobile e i relativi parcheggi siano indispensabili e, soprattutto, che siano un diritto.
E' necessario invece intendere i nostri spostamenti in maniera diversa, più efficiente  per noi, per chi ci sta intorno e per la nostra Città.




06 marzo 2024

Nuove tariffe parcheggi a Como | Ecco perché è POSITIVO

Migliorare la vivibilità in una città come Como vuol dire necessariamente andare a lavorare sulla mobilità della città.

Como è infatti una città che attira lavoratori, che movimenta persone per necessità quotidiane, che subisce il traffico del pendolarismo verso la Svizzera e non da ultimo che deve affrontare il turismo internazionale e locale che si sviluppa quasi continuativamente durante tutto l'anno.

E' facile immaginare i grossi volumi che rendono quindi indispensabile limitare l'utilizzo dell'automobile privata in favore di una mobilità più efficiente al fine di ridurre il traffico, l'inquinamento acustico e atmosferico e l'incidentalità stradale.

Per fare questo l'innalzamento delle tariffe nelle zone più centrali è un aspetto incentivante forme di trasporto alternative che già esistono come ad esempio il bus, il treno e i parcheggi periferici o di interscambio detti anche "Park&Ride".

Il logo dei "Park&Ride" o parcheggi di interscambio e il confronto di efficienza tra trasporto pubblico e privato

IL COMASCO E L'AUTOMOBILE

Il rapporto tra il comasco e l'automobile ci viene fornita dal tasso di motorizzazione che raggiunge il 62,6%, ovvero che oltre 6 comaschi su 10, inclusi bambini e anziani hanno un'automobile.

Automobili in colonna in Viale Lecco a Como

Il dato è altissimo e allarmante e rispecchia l'utilizzo dell'automobile come estensione del nostro corpo. Ci siamo dimenticati di camminare tanto che raggiungere la vicina fermata dell'autobus o incamminarsi verso città murata dopo aver lasciato l'automobile in Viale Innocenzo o in Via Castelnuovo ci sembra una follia. 

L'attività motoria e la camminata non sono una prerogativa degli sportivi e dei giovani, bensì una necessità dell'essere umano.





 

04 marzo 2024

Presentazione sulla mobilità di Fiab Como

Venerdì 1 Marzo 2024 si è tenuto l'evento "Ripensare la Mobilità" presso la bellissima Villa Imbonati a Cavallasca, sede settimanale di Fiab Como.

La conferenza ha avuto come tema principale il ripensamento della mobilità al fine di allontanarci da un'idea auto-centrica per ridare spazio alle persone.

La presentazione 

Numerosi gli esempi di città italiane ed estere come Milano, Amsterdam, Siena e altre che ci mostrano che realtà diverse già esistono ma che nessun cambiamento è avvenuto per caso, ma è stato spinto e sostenuto da precise volontà e necessità.

Cambiamenti necessari per rendere le città più vivibili grazie a strumenti che abbiamo già a nostra disposizione come l'eliminazione dei parcheggi in strada e l'incentivo del trasporto pubblico e della micro-mobilità al fine di ridistribuire lo spazio pubblico.

Tra i presenti alcune associazioni locali quali Legambiente Como, Jubilantes e Ciclofficina Par Tucc.