Oggi 13 Aprile, a Limido un ragazzo a bordo del suo monopattino elettrico è deceduto a seguito di uno scontro con un'automobile. Non conosciamo dinamiche e responsabilità ma una domanda ci sorge spontanea: quanto sono davvero pericolosi i monopattini?
Pericolosità o vulnerabilità?
L'Onlit (Osservatorio nazionale liberalizzazione e trasporti) afferma che su 273 incidenti che vedevano coinvolto un monopattino elettrico, nella maggior parte dei casi (92%) il conducente era ferito. Più che in bicicletta.
Il monopattino, come anche i pedoni e i ciclisti, in quanto utenti deboli sono più vulnerabili in un incidente stradale. Questo non vuol dire siano più pericolosi. Il pericolo è dato dall'autovettura che ne determina le conseguenze gravi.
Perché in bici ci sono meno esiti gravi?
La differenza principale è la presenza di un acceleratore nel monopattino. Questo fa si che la velocità di 25 km/h sia facilmente raggiungibile in città, quando in una bicicletta la velocità è più facilmente modulabile grazie alla pedalata. Inoltre in una bici muscolare, dove è necessario uno sforzo fisico, in città raramente si superano i 15/20 km/h. Non da ultimo è da considerare la maggiore stabilità di ruote di grande diametro nel passaggio sulle sconnessioni stradali o nell'evitamento repentino di un ostacolo (grazie al maggiore effetto giroscopico della stessa).
Altri vantaggi della bicicletta
In conclusione l'unico veicolo davvero pericoloso in città è l'automobile. Sono infatti le autovetture che determinano la maggior parte dei ferimenti e decessi negli incidenti stradali. Monopattini, biciclette e motorini sono tra i veicoli vulnerabili, quelli che soccombono alla pericolosità delle più grosse e pesanti automobili.
Rispetto al monopattino la bicicletta è il mezzo da preferire. Essa offre un maggior controllo della velocità grazie alla pedalata, un'ottima stabilità e indubbi vantaggi per la salute. Ecco perché tante città in tutto il mondo prediligono e incentivano questo efficiente veicolo.